In una decadente villa nobiliare di Bagheria, nei pressi di Palermo, due coniugi, Silvio e Leda Pataneo, trascorrono le loro giornate dedicandosi prevalentemente alle cure di un agrumeto, che rappresenta la loro unica fonte di sostentamento da quando l’uomo ha abbandonato la sua professione di giornalista per scrivere un romanzo. Inutilmente alcuni giovani politicanti di sinistra tentano di coinvolgere Silvio nei loro programmi di rinnovamento della classe politica del paese; lo stesso Silvio deve però subire lo scontro con l’antica classe baronale siciliana, costituita dai suoi stessi parenti, i quali vorrebbero impadronirsi dell’agrumeto per trasformarlo in area edilizia. Preoccupata dalla piega che stanno prendendo gli avvenimenti, Leda cerca di sollecitare Silvio a ultimare il suo romanzo negandogli l’uso dei diritti coniugali. Silvio si getta nel suo lavoro con rinnovata lena, ma nel frattempo diviene testimone di alcuni gravi fenomeni di corruzione, subisce l’incendio doloso dell’agrumeto e scopre il tradimento della moglie con un barbiere. Nauseato, egli brucia il romanzo, che ritiene troppo idealistico, abbandona l’agrumeto e con Leda parte alla volta di Roma.
Amore Coniugale (L')
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In una decadente villa nobiliare di Bagheria, nei pressi di Palermo, due coniugi, Silvio e Leda Pataneo, trascorrono le loro giornate dedicandosi prevalentemente alle cure di un agrumeto, che rappresenta la loro unica fonte di sostentamento da quando l’uomo ha abbandonato la sua professione di giornalista per scrivere un romanzo. Inutilmente alcuni giovani politicanti di sinistra tentano di coinvolgere Silvio nei loro programmi di rinnovamento della classe politica del paese; lo stesso Silvio deve però subire lo scontro con l’antica classe baronale siciliana, costituita dai suoi stessi parenti, i quali vorrebbero impadronirsi dell’agrumeto per trasformarlo in area edilizia. Preoccupata dalla piega che stanno prendendo gli avvenimenti, Leda cerca di sollecitare Silvio a ultimare il suo romanzo negandogli l’uso dei diritti coniugali. Silvio si getta nel suo lavoro con rinnovata lena, ma nel frattempo diviene testimone di alcuni gravi fenomeni di corruzione, subisce l’incendio doloso dell’agrumeto e scopre il tradimento della moglie con un barbiere. Nauseato, egli brucia il romanzo, che ritiene troppo idealistico, abbandona l’agrumeto e con Leda parte alla volta di Roma.